martedì 29 ottobre 2013

RUGBY FEMMINILE, MOLTO MA MOLTO FEMMINILE...!!

    
 
Rugby

 (ingl. rugby football ) è il nome generico con cui vengono attualmente intesi due sport di squadra con le loro varianti, differenziatesi nel Regno Unito alla fine del XIX secolo: il rugby a 15 o rugby union, disputato tra due squadre di 15 giocatori ciascuno, e il rugby a 13 o rugby league, con 13 elementi per squadra. Al di là delle differenze del numero di giocatori, le due discipline hanno regolamenti differenti e sono considerate indipendenti l'una dall'altra.
Il rugby a 15 è praticato a livello internazionale in buona parte del mondo: nel Regno Unito, nei Paesi dell'ex impero britannico (Irlanda, Australia, Nuova Zelanda, Figi, Sudafrica) nonché in Francia (dove un campionato esiste dalla fine del XIX secolo), Italia (che ha un suo campionato nazionale dal 1929), Argentina, Romania (presente nella Coppa Europa di rugby fin dagli anni sessanta) ed ex Unione Sovietica (dove aveva patrocinatori di rilievo come Jurij Gagarin e la cui eredità è stata raccolta da Russia] e Georgia); riscuote seguito anche in Giappone, India, Marocco, Kenya, Namibia e in diverse altre nazioni di Oceania e Asia; il rugby a 13 ha il maggior seguito in Inghilterra, Francia, Australia, Nuova Zelanda e Papua Nuova Guinea, Paese quest'ultimo nel quale è lo sport nazionale.














 
 

Cultura

In molti paesi di cultura anglosassone il rugby era storicamente considerato uno sport elitario e rigorosamente amatoriale, vale a dire praticato per lo più da membri delle classi agiate. Tuttora, per esempio, molti studenti di scuole private e scuole secondarie a indirizzo umanistico praticano come sport il rugby union, da questo modello si distaccò la Rugby League dando vita ad una disciplina di stampo semi-professionistico praticato dalle classi medie e lavoratrici. Un superamento di questi stereotipi ideologici si realizzò ben presto e in Inghilterra, lo sport, viene presto inserito nel sistema delle public school (cioè scuole indipendenti/private), mentre nei villaggi del Galles nascono i piccoli club che associano operai, minatori e piccola borghesia.
Dagli anni novanta in poi, con l'avvento del professionismo, molto è cambiato, tutto il sistema è finalizzato a creare giocatori professionisti di alto livello, i club si sono associati in franchigie, è arrivata l'attenzione mediatica e con essa esigenti sponsor, anche il regolamento si è adattato alle mutate esigenze favorendo sempre più la spettacolarità del gioco a discapito delle fasi statiche. Alcuni riti per addetti ai lavori sono venuti meno, ma lo spirito originario è rimasto immutato e accanto al professionismo permangono ancora molti club dilettantistici.
In Nuova Zelanda, Galles e in particolare a Llanelli nella contea di Carmarthenshire, Cornovaglia, Scozia, County Limerick in Irlanda, Languedoc nella Francia meridionale e le Isole Pacifiche il rugby union è popolare tra le classi lavoratrici. Tuttavia il rugby league viene considerato lo Sport delle classi lavoratrici nelle contee inglesi di Yorkshire, Lancashire e Cumbria, e negli stati australiani di New South Wales e Queensland. Nel Regno Unito, il rugby union viene spesso chiamato dai fan "rugger". In alcune regioni il kick off viene chiamato "Rug Off".
A causa della natura dello sport (avvengono durante le partite molti contatti tra i giocatori), il mondo del rugby disapprova il comportamento antisportivo, poiché anche una lieve infrazione delle regole potrebbe provocare seri infortuni o addirittura la morte. Proprio per questo le federazioni rendono più rigide le regole.
I tifosi francesi di rugby spesso chiamano se stessi "treizistes"; questa parola deriva dal nome francese del rugby (jeu à treize). Questo epiteto si è ormai diffuso in tutta la Francia e anche nelle nazioni anglofone.

 










 

Storia

Forme antiche di giochi con la palla sono sempre esistite in ogni angolo del pianeta: fra queste, le più note sono l'episkyros greco, l'harpastum romano, il calcio storico fiorentino e la soule francese. In origine il termine inglese football, contrariamente a quello che si pensa, non indicava necessariamente giochi in cui era previsto calciare il pallone, ma tutti quelli praticati dagli artigiani e dai contadini "a piedi" (to play at ball on foot, da cui il sostantivo moderno football), diversamente dai nobili che utilizzavano i cavalli per i propri passatempi. Nel corso dei secoli, i vari football furono introdotti in molte public schools inglesi, con regolamenti dunque differenti sia riguardo alla forma del pallone e al modo di maneggiarlo o calciarlo, sia al numero di giocatori in campo.
La leggenda attribuisce a William Webb Ellis, uno studente della città di Rugby, l'invenzione dell'omonimo gioco: nel 1823, in occasione di una partita di football giocato con regole ancora non standardizzate, William Webb Ellis raccolse la palla con le mani e iniziò a correre verso la linea di fondo campo avversaria per poi schiacciarla oltre la linea di fondo campo urlando: "META!". Questo gesto stupì ed incuriosì molte persone, che iniziarono a praticare questo "sport". In onore di William Webb Ellis è tuttora presente una statua di bronzo davanti alla scuola dove è stato "inventato" il grande sport del rugby.
La mancanza di uniformità di regole fra i vari modi di giocare a football causò una prima, grande, scissione: nel 1863 i rappresentanti di un gruppo di club inglesi decise di adottare le Regole di Cambridge, in parte modificate, e fondarono la Football Association, dando così vita a quello che sarà conosciuto come Association Football o soccer. I club che mantennero le Regole di Rugby fondarono, a loro volta, nel 1871, il proprio organismo ufficiale, la Rugby Football Union.
Il secondo scisma avvenne all'interno della Rugby Football Union nel 1895 quando, per problemi di natura sociale ed economica, alcuni club del nord dell'Inghilterra formarono la Northern Rugby Football Union, divenuta in seguito la Rugby Football League, la quale ben presto iniziò ad apportare profondi cambiamenti alle regole, fino ad arrivare ad una versione del rugby football decisamente diversa da quella gestita dalla RFU.
Dal momento che le versioni ufficiali del rugby erano a quel punto due, si rese necessario distinguerli anche nel nome: il rugby union era quello gestito dalla RFU e il rugby league quello disciplinato dalla RFL.
 




 

 

























 

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