lunedì 21 ottobre 2013

VALENTINO ROSSI

VALENTINO ROSSI!!!!! GO! GO! GO!

 


  VALENTINO ROSSI  (Urbino, 16 febbraio 1979) è un pilota motociclistico italiano.
Tra i piloti più titolati del Motomondiale, in virtù dei nove titoli conquistati, è l'unico pilota nella storia motociclistica ad aver vinto l'iride in 4 classi differenti: 125 (1), 250 (1), 500 (1) e MotoGP (6). Detiene inoltre il primato del numero di Gran Premi disputati consecutivamente nel mondiale di velocità, con 228 presenze.





 

Biografia

È figlio di Graziano Rossi, a sua volta pilota motociclistico a cavallo degli anni settanta e ottanta; Valentino ha sempre usato in gara il numero 46 per le sue moto (anche quando ha avuto più volte la possibilità di sfoggiare il numero 1 di campione in carica), lo stesso precedentemente utilizzato nel Motomondiale dal padre Graziano.
Ha un fratellastro minore da parte di madre, Luca Marini, anche lui pilota di moto.






 

Motociclismo

Gli inizi

Spostatosi in tenera età a Tavullia, Rossi inizia a prendere confidenza con i motori fin da piccolo, mostrando subito il suo talento. Inizia coi kart grazie al padre Graziano, che corse nel motomondiale negli anni settanta; passa poi molto velocemente alle più economiche minimoto, che al tempo non avevano ancora avuto lo sviluppo odierno, e prende la prima licenza come pilota del Moto Club Cattolica, sodalizio pioniere delle gare di minimoto. Fa le sue prime esperienze e gare presso la pista Motorpark a Cattolica, la prima omologata FMI.
A 13 anni prova per la prima volta la Aprilia Futura 125, ma il debutto nel campionato Sport Production lo fa nel 1993 in sella alla Cagiva Mito 125, gestita da Claudio Lusuardi. Nel 1994 partecipa contemporaneamente ai campionati Sport Production e GP italiani, riuscendo a vincere il campionato delle derivate di serie ed a fare esperienza sui prototipi da GP. L'anno successivo vince il campionato italiano della classe 125 e si classifica terzo nell'europeo della stessa categoria. Da quando ha debuttato in classe 125, nel 1996, fino al GP del Mugello 2010 Rossi non ha mai saltato una gara.

Classe 125

La stagione 1996 del motomondiale sancisce l'esordio nel campionato del mondo di Valentino Rossi. Dopo alcune prestazioni di rilievo, ottiene la sua prima vittoria nel Gran Premio della Repubblica Ceca, a Brno, dopo aver conquistato anche la sua prima pole position; ottiene inoltre un terzo posto in Austria e conclude la stagione al 9º posto con 111 punti.



 
Le Aprilia RS 125 (a sinistra) e 250 (a destra) con le quali Rossi ha vinto i mondiali 125 (1997) e 250 (1999).
Nel 1997 passa dal team AGV al Team ufficiale Nastro Azzurro Aprilia e ottiene il suo primo titolo mondiale in sella alla RS 125 con 321 punti iridati. Nel corso della stagione ottiene undici vittorie (Malesia, Spagna, Italia, Francia, Olanda, Imola, Germania, Brasile, Gran Bretagna, Catalogna e Indonesia), un secondo posto in Austria, un terzo posto in Repubblica Ceca e quattro pole position (Malesia, Olanda, Imola e Germania). A questo punto Rossi passa alla 250.

Classe 250

A partire dal 1998 corre nella classe 250. Trascorre il primo anno all'interno del team Nastro Azzurro, il cambio di cilindrata segna anche il passaggio dalla squadra di Mauro Noccioli a quella di Rossano Brazzi. Conclude la stagione al 2º posto con 201 punti, 23 in meno di Capirossi; nel corso della stagione ottiene cinque vittorie (Olanda, Imola, Catalogna, Australia e Argentina), tre secondi posti (Spagna, Italia e Francia) e un terzo posto in Germania.
Nel 1999, unico pilota del team ufficiale Aprilia Grand Prix Racing, si laurea campione del mondo della 250 con 309 punti; ottiene nove vittorie (Spagna, Italia, Catalogna, Gran Bretagna, Germania, Repubblica Ceca, Australia, Sudafrica e Brasile), due secondi posti (Olanda e Imola), un terzo posto in Argentina e cinque pole position (Malesia, Francia, Olanda, Germania e Argentina).





 
posti (Olanda e Imola), un terzo posto in Argentina e cinque pole position (Malesia, Francia, Olanda, Germania e Argentina).

Classe 500 e MotoGP

Gli anni con la Honda (2000-2003
Valentino Rossi sulla Honda RC211V durante una gara
Il 2000 è l'anno del passaggio alla classe 500 e del cambio di scuderia. Firma, infatti, un contratto con la Honda e convince la casa giapponese ad avere l'assistenza di Jeremy Burgess, esperto Capo tecnico. Anche lo sponsor principale, Nastro Azzurro, lo segue nella nuova avventura, supportandolo con lo staff Mkt e pr., che lo aveva seguito dall'anno della vittoria del primo campionato mondiale in 125. Nella stagione di esordio, vince due GP (Gran Bretagna e Brasile) ed è vicecampione del mondo con 209 punti, dietro a Kenny Roberts Junior; oltre alle due vittorie, ottiene tre secondi posti (Germania, Repubblica Ceca e Pacifico) e cinque terzi posti (Spagna, Francia, Catalogna, Portogallo e Australia).
Nel 2001, ultima stagione prima della sostituzione di questa classe con la MotoGP, vince il terzo titolo iridato; ottiene undici vittorie (Giappone, Sudafrica, Spagna, Catalogna, Gran Bretagna, Repubblica Ceca, Portogallo, Pacifico, Australia, Malesia e Brasile), un secondo posto in Olanda, un terzo posto in Francia, quattro pole position (Sudafrica, Spagna, Italia e Catalogna) e 325 punti iridati. Sempre nel 2001, si cimenta nella prova più importante del Mondiale Endurance per le case giapponesi, la 8 Ore di Suzuka, imponendosi assieme all'allora compagno di marca (e pilota ufficiale Superbike) Colin Edwards.
Il Motomondiale 2002 fu il primo della nuova classe MotoGP, caratterizzata dai nuovi motori a quattro tempi da 990 cm³. Rossi, alla guida della nuova RC211V a cinque cilindri, ottiene 11 vittorie (Giappone, Spagna, Francia, Italia, Catalogna, Olanda, Gran Bretagna, Germania, Portogallo, Brasile e Australia), quattro secondi posti (Sudafrica, Pacifico, Malesia e Comunità Valenciana), sette pole position (Giappone, Sudafrica, Spagna, Francia, Italia, Olanda e Gran Bretagna) e 355 punti iridati, che gli consentono di vincere il quarto titolo mondiale.
Nell'anno successivo vince nuovamente il titolo con 357 punti, nove vittorie (Giappone, Spagna, Italia, Repubblica Ceca, Portogallo, Brasile, Malesia, Australia e Comunità Valenciana), cinque secondi posti (Sudafrica, Francia, Catalogna, Germania e Pacifico), due terzi posti (Olanda e Gran Bretagna) e nove pole position (Giappone, Francia, Italia, Catalogna, Repubblica Ceca, Brasile, Malesia, Australia e Comunità Valenciana). In questa stagione ha concluso tutte le gare sul podio.




Campione con la Yamaha (2004-2005)


 
Rossi in sella alla Yamaha YZR-M1 nel GP di Gran Bretagna 2005
Nella stagione 2004 Rossi passa dalla Honda alla Yamaha, seguito da quasi tutti gli elementi chiave della vecchia squadra, come il capotecnico australiano Jeremy Burgess, con lui sin dalla prima stagione in Honda nel 2000. Rossi vince il Motomondiale 2004 con 304 punti iridati, a dodici anni di distanza dall'ultima vittoria di un pilota Yamaha, lo statunitense Wayne Rainey. Nel corso della stagione ottiene nove vittorie (Sudafrica, Italia, Catalogna, Olanda, Gran Bretagna, Portogallo, Malesia, Australia e Comunità Valenciana), due secondi posti (Repubblica Ceca e Giappone) e cinque pole position (Sudafrica, Spagna, Olanda, Gran Bretagna e Malesia). In questa stagione il suo compagno di squadra è stato Carlos Checa.
Anche nel 2005 Rossi vince la competizione con 367 punti, divenendo campione del mondo con quattro gare di anticipo, a Sepang, il 25 settembre. Conquista 11 vittorie su 17 gare (Spagna, Cina, Francia, Italia, Catalogna, Olanda, Gran Bretagna, Germania, Repubblica Ceca, Qatar e Australia), 16 podi complessivi (tre secondi posti (Portogallo, Malesia e Turchia) e due terzi posti (Laguna Seca e Comunità Valenciana). In questa stagione ha corso in coppia con Colin Edwards, che sarà suo compagno di squadra anche nei due anni successivi.


 
La crisi di risultati (2006-2007)
 
Rossi durante il GP d'Australia 2006
Il 2 agosto 2006, Rossi firma il rinnovo contrattuale con la Yamaha. Nella stagione 2006 Rossi si classifica al secondo posto con 247 punti. Nell'ultima gara perde il primo posto in classifica, ottenuto all'Estoril, venendo definitivamente superato dal nuovo campione del Mondo Nicky Hayden, che viola l'imbattibilità quinquennale di Rossi. Ottiene comunque 5 vittorie (Qatar, Italia, Catalogna, Germania e Malesia).
Nel 2007 si classifica al terzo posto finale, dietro al nuovo campione del mondo della Ducati, Stoner, e al pilota della Honda Pedrosa. Vince quattro gran premi, nell'ordine: Jerez, Mugello, Assen e Estoril (dove dedica la vittoria a Colin McRae, scomparso il giorno precedente); arriva secondo a Losail, Shanghai, Montmeló e ottiene un altro podio a Phillip Island arrivando terzo; ottiene inoltre dei piazzamenti di minor rilievo a Istanbul (decimo posto) e a Le Mans (sesta posizione).

 
Rossi nel MotoGP d'Olanda ad Assen, nel 2007, con livrea speciale per celebrare l'uscita della nuova Fiat 500.
Nelle qualifiche dell'ultimo GP a Valencia, Rossi, a causa di una caduta, si procura un trauma multiplo alla mano destra. L'aiuto della clinica mobile gli consente di partecipare comunque alla gara, dalla quale però si ritira per un guasto elettronico. Durante quest'ultimo fine settimana avverrà la comunicazione ufficiale del suo passaggio alle gomme giapponesi Bridgestone, dopo diversi anni con le Michelin.
La rivincita, la riconferma e l'infortunio (2008-2010)[modifica | modifica sorgente]
Nel 2008 è ancora in sella alla Yamaha. Nelle prime tre gare, Stoner, Pedrosa e il debuttante compagno di squadra Lorenzo si alternano sul gradino più alto del podio. Successivamente Rossi riconquista la prima posizione in classifica mondiale con tre vittorie consecutive nei gran premi di Cina, Francia ed Italia. Nel Gran Premio di Francia, a Le Mans, raggiunge le 90 vittorie in carriera, al pari di Angel Nieto.
A partire dal Gran Premio degli USA di Laguna Seca, Rossi conquista una serie di vittorie, a Brno, Misano Adriatico, Indianapolis e Motegi. Il 22 giugno 2008 Valentino ha corso a Donington Park il suo 200º Gran Premio, giungendo secondo alle spalle di Casey Stoner; sullo stesso circuito, nel 2002, Rossi aveva raggiunto il traguardo dei 100 GP e, curiosamente, la vittoria numero 46.
Ad Indianapolis, dove il 14 settembre 2008 le moto gareggiano per la prima volta, Rossi conquista la vittoria che gli consente di superare, con 69 vittorie tra 500 e MotoGP, il record assoluto detenuto in precedenza da Giacomo Agostini. A Motegi Rossi, con tre gare di anticipo rispetto alla fine del campionato, torna a laurearsi campione del mondo, arrivando a 8 titoli iridati: 1 in 125, 1 in 250 e 6 tra 500 e MotoGP. Ottiene un'ulteriore vittoria a Sepang.



 
Valentino Rossi festeggia la centesima vittoria in carriera ad Assen nel 2009
Tra i dati statistici, da segnalare i 373 punti in campionato e 7 ulteriori piazzamenti sul podio: i secondi posti in Spagna, Catalogna, Gran Bretagna, Germania e Australia, e i terzi posti in Portogallo e a Valencia; ottiene anche due pole positions (Mugello e Indianapolis). La stagione 2009 inizia con due secondi posti, in Qatar (dietro a Stoner) e in Giappone (gara in cui parte dalla pole ma giunge alle spalle di Lorenzo), e la vittoria in Spagna a Jerez.
Nella gara successiva, a Le Mans, giunge sedicesimo al traguardo, fuori dalla zona punti; ritorna sul podio, ottenendo un terzo posto, al Mugello (Gran Premio del quale aveva vinto le precedenti sette edizioni) e ottiene la vittoria in Catalogna, dopo una gara combattuta con Lorenzo e un sorpasso all'ultima curva.
Il 27 giugno 2009, in occasione del Gran Premio d'Olanda ad Assen, Rossi ottiene la sua centesima vittoria in carriera, festeggiata con l'ostensione, al termine della gara, di uno striscione recante le foto di tutte le vittorie da lui ottenute sino ad allora.
A Laguna Seca ottiene il secondo posto alle spalle di Pedrosa e davanti a Lorenzo e Stoner, mentre in Germania conquista la pole sul bagnato e la vittoria in gara dopo un duello col compagno di squadra. Nel Gran Premio di Gran Bretagna, dopo aver ottenuto la pole position, conclude la gara al quinto posto, dopo esser stato vittima di una caduta mentre si trovava in testa.



 
Rossi nel 2010 ai box di Le Mans, intento a compiere i suoi rituali gesti scaramantici prima di salire a bordo della moto.
La stampa sportiva ha erroneamente annunciato che il 19 luglio 2009, sul circuito del Sachsenring, Valentino Rossi avesse eguagliato il record assoluto di Giacomo Agostini, conquistando il podio numero 159 della sua carriera. Tale equivoco scaturì dal mancato computo dei risultati ottenuti dal campione bergamasco nella Formula 750 che, dal 1977 al 1979, era compresa nelle classi del Motomondiale. Su 190 Gran Premi disputati, Agostini ha conquistato 162 podi e 123 vittorie. Rossi ha poi conquistato il 163º podio, alla 223ª gara disputata, arrivando 3º nel Gran Premio motociclistico della Malesia 2009.
In Repubblica Ceca conquista pole e vittoria, davanti a Pedrosa, con i due principali rivali per la lotta iridata fuori causa (Lorenzo infatti è caduto, mentre Stoner non ha preso parte a questa e alle successive due gare a causa di problemi fisici). Nel Gran Premio di Indianapolis, invece, cade, mentre Lorenzo conquista la vittoria; la settimana successiva, nel Gran Premio di San Marino, Rossi ottiene pole position e vittoria, precedendo i rivali diretti per il titolo, Lorenzo e Pedrosa. Nel Gran Premio del Portogallo ottiene invece il quarto posto, alle spalle di Lorenzo, Stoner (appena rientrato dall'infortunio) e Pedrosa.
A Phillip Island Rossi giunge secondo, dietro a Stoner, mentre Lorenzo è vittima di una caduta nelle prime fasi della gara; la giornata è stata tuttavia condizionata da un lutto familiare: infatti, da poche ore era a conoscenza del suicidio del secondo marito di sua madre. Il cospicuo vantaggio guadagnato sul secondo in classifica, Jorge Lorenzo, ha consentito a Valentino Rossi di laurearsi per la nona volta campione del mondo nella gara successiva, il Gran Premio della Malesia, caratterizzata dal maltempo; Rossi conclude al terzo posto, dopo esser partito dalla pole, dietro a Stoner e Pedrosa, ma davanti Lorenzo.


 
Rossi precede Jorge Lorenzo durante una fase della gara nel Gran Premio di Francia 2010
Il 25 ottobre 2009, dopo la conquista del suo nono titolo mondiale, Rossi ha eguagliato Carlo Ubbiali e Mike Hailwood, conseguendo un numero di titoli mondiali inferiore solo a quelli vinti da Giacomo Agostini e Angel Nieto. La stagione si conclude con la piazza d'onore alle spalle di Pedrosa nel Gran Premio della Comunità Valenciana, davanti al compagno di squadra.
La stagione 2010 inizia con una vittoria in Qatar, davanti al compagno di team Jorge Lorenzo e ad Andrea Dovizioso (team ufficiale HRC), vittoria favorita anche dalla caduta di Stoner, che sino ad allora era al comando della gara. In Spagna si classifica terzo, mentre in Francia arriva secondo dopo essere partito dalla pole position. Tuttavia il 5 giugno, durante le prove del Gran Premio d'Italia presso il circuito del Mugello, Valentino cade a causa di un high side, riportando la frattura scomposta ed esposta di tibia e perone, infortunio per il quale subisce un intervento chirurgico presso il CTO di Firenze. Nonostante si prospettassero lunghi tempi di recupero (la prognosi iniziale era di almeno due mesi), Rossi è riuscito a tornare in sella a una moto, sebbene ancora claudicante e costretto all'utilizzo delle stampelle, a poco più di un mese dall'infortunio. Il ritorno alle competizioni avviene al Gran Premio di Germania, che si è disputato il 18 luglio presso il circuito del Sachsenring, dopo aver ricevuto l'autorizzazione a correre da parte dei medici del circuito. L'infortunio non gli ha consentito di prender parte a quattro Gran Premi, vinti da Pedrosa (Italia) e Lorenzo (Gran Bretagna, Olanda e Catalogna). Durante l'assenza è stato sostituito dal collaudatore giapponese Wataru Yoshikawa.



Rossi festeggia la vittoria del Gran Premio del Qatar 2010
E proprio in Germania Rossi ottiene un quarto posto, dopo un'accesa lotta con Stoner, negli ultimi giri della gara, per il gradino più basso del podio, quindi la settimana successiva, nel Gran Premio degli Stati Uniti, riesce a ottenere un altro terzo posto. Al termine della pausa estiva, Rossi ottiene il quinto posto nel Gran Premio della Repubblica Ceca ed il quarto ad Indianapolis; a Misano, invece, conquista il terzo posto, al termine di una gara funestata dall'annuncio della morte del centauro giapponese Shoya Tomizawa a seguito dei gravi traumi riportati in un incidente nella gara di Moto 2, svoltasi immediatamente prima della MotoGP.
Nel nuovo Gran Premio d'Aragona, disputato in sostituzione della prova ungherese, giunge sesto. Nella gara successiva, il Gran Premio del Giappone a Motegi, Rossi, dopo un duello serrato con Lorenzo, riesce a salire sul gradino più basso del podio, mentre la settimana successiva, in Malesia, torna a vincere, precedendo sul traguardo Dovizioso e Lorenzo, laureatosi matematicamente campione del mondo. È terzo in Australia una settimana dopo, mentre in Portogallo occupa la piazza d'onore. Conclude il motomondiale 2010 e la sua esperienza con la Yamaha conquistando il gradino più basso del podio al Gran Premio della Comunità Valenciana, piazzamento che gli vale il terzo posto nella classifica iridata dopo Lorenzo e Pedrosa e immediatamente davanti a Stoner.
Il biennio Ducati (2011-2012)


 
Rossi in sella alla Ducati Desmosedici durante i test pre-stagionali in Malesia
Nel dopo-gara del GP della Repubblica Ceca è stato dato l'annuncio ufficiale del passaggio del centauro di Tavullia dalla Yamaha alla Ducati per le stagioni 2011 e 2012. La stagione inizia con un settimo posto in Qatar,alle spalle di Spies. Due settimane dopo, in Spagna a Jerez, ottiene un quinto posto, dopo essere caduto mentre lottava per le primissime posizioni, in una gara condizionata dalla pioggia e dal pesante degrado degli pneumatici, coinvolgendo nella caduta anche Casey Stoner.
In Portogallo all'Estoril Rossi ottiene il quinto posto, sorpassato sul traguardo da Andrea Dovizioso per soli 25 millesimi di secondo.Due settimane dopo, in Francia a Le Mans, Rossi ottiene il suo primo podio con la Ducati, giungendo terzo al traguardo alle spalle di Stoner e Dovizioso. In Catalogna ottiene invece un quinto posto alle spalle sempre di Dovizioso.[16] Curioso notare come in Catalogna, Valentino abbia fatto registrare lo stesso tempo di Casey Stoner dell'anno precedente (sempre su Ducati Desmosedici): 43'27,150 di Rossi contro il 43'27,761 di Stoner, ma con differenti caratteristiche climatiche.La settimana successiva, in Gran Bretagna a Silverstone si piazza invece al sesto posto, dopo esser partito dalla 13ª posizione, dietro al compagno di squadra Nicky Hayden, con un ritardo di 1'04,526 da Stoner. In Olanda,sul circuito di Assen arriva quarto, alle spalle di Dovizioso, mentre la settimana successiva in Italia al Mugello ottiene un sesto posto a 26"450 dal primo classificato, Jorge Lorenzo.In Germania si piazza al nono posto.
A Laguna Seca si piazza sesto dopo essere partito in settima posizione, alle spalle di Andrea Dovizioso e appena davanti al compagno di squadra Nicky Hayden. Nella gara successiva in Repubblica Ceca ottiene un sesto posto, mentre ad Indianapolis giunge al traguardo in decima posizione. Una settimana dopo, nel Gran Premio di San Marino ottiene la settima posizione. In Aragona ottiene nuovamente il decimo posto, mentre in Giappone cade e si ritira; stessa cosa succede in Australia: caduto a 15 giri dal termine.



Rossi esce dai box Ducati in sella alla Desmosedici, durante dei test all'Estoril nell'aprile 2011.
Il 23 ottobre 2011, durante il 2º giro del Gran Premio della Malesia, rimane coinvolto insieme con Colin Edwards nell'incidente che porta alla morte Marco Simoncelli, gara che dopo l'incidente verrà prima sospesa e poi annullata. Il drammatico incidente ha particolarmente colpito il pilota di Tavullia, il quale aveva instaurato un profondo legame di amicizia con Marco. Due settimane dopo, nell'ultimo appuntamento del Motomondiale 2011, il Gran Premio della Comunità Valenciana, finisce la gara anticipatamente a causa di un contatto con Álvaro Bautista, pilota Suzuki, che ne causa la caduta durante il primo giro. Termina la stagione al 7º posto con 139 punti, per la prima volta mai vincitore di un Gran Premio in una singola stagione.
Rossi inizia la stagione 2012 con il decimo piazzamento in Qatar e il nono posto a Jerez. Nel terzo Gran Premio, in Portogallo, un settimo posto, primo delle Ducati in pista, mentre nella gara successiva, in Francia, giunge in seconda posizione, superando Casey Stoner all'ultimo giro ed ottenendo il primo podio della stagione. In Catalogna si classifica settimo. Nel GP di Silverstone arriva nono e nella gara di Assen taglia il traguardo in tredicesima posizione per un problema alla gomma, che lo ha costretto ad effettuare un pit-stop. Al Sachsenring taglia il traguardo in sesta posizione, mentre nel GP d'Italia al Mugello arriva al quinto posto. A Laguna Seca si ritira a seguito di una caduta al penultimo giro. Il 10 agosto 2012, con un comunicato sul suo sito ufficiale, la Ducati annuncia la fine del rapporto con Rossi al termine dell'anno; poco dopo, la Yamaha annuncia di aver trovato l'accordo col pilota italiano per le stagioni 2013 e 2014. A Indianapolis chiude settimo dopo essere partito dalla decima casella, grazie anche al ritiro di Spies per la rottura del motore e alla caduta di Crutchlow. Giunge secondo nel Gran Premio di San Marino.
A causa di due dritti nel corso della gara di Aragona è ottavo, primo delle Ducati, staccato di oltre 44". Termina la stagione al 6º posto con 163 punti. Verso la fine del campionato ha rilasciato un'intervista sui due anni in Ducati, definendoli come un errore in quanto scarni di risultati;[21] decide quindi di chiudere qui l'esperienza con la rossa di Borgo Panigale.
Il ritorno alla Yamaha (2013-)
 
Rossi in lotta sul bagnato contro Cal Crutchlow nel GP di Francia 2013.
Dopo l'incolore biennio in Ducati, per la stagione 2013 Rossi decide di far ritorno alla Yamaha, dove va nuovamente a far coppia con lo spagnolo Lorenzo, campione in carica.
Al debutto stagionale, il 7 aprile in Qatar, Rossi ottiene il secondo posto proprio dietro al compagno di squadra, e davanti all'esordiente Márquez. Dopo un sesto posto in Texas e un quarto a Jerez, ha una battuta d'arresto in Francia dove chiude dodicesimo, a causa di una caduta mentre lottava per il podio, e al Mugello, in cui esce di gara ancora per una caduta, durante il primo giro, per via di un contatto con Bautista. Ritorna tra i primi in Catalogna classificandosi quarto dietro Lorenzo, Pedrosa e Márquez. La prima vittoria della stagione matura ad Assen – circuito storicamente favorevole a Rossi, che consegue l'ottavo successo della sua carriera sul tracciato olandese –, dove l'italiano s'impone su Márquez e Crutchlow.
Nei successivi appuntamenti al Sachsenring e a Laguna Seca si mantiene sul podio, in entrambe le occasioni sul terzo gradino. Con la prova di Indianapolis ha invece inizio una sequenza di quattro quarti posti consecutivi, proseguita poi a Brno e Silverstone, e chiusa a Misano. Nel finale di stagione, torna a salire sul podio in Aragona e in Australia, risultati intervallati ancora da un quarta piazza a Sepang e da un sesto posto a Motegi.

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